Ipoacusia

L’ipoacusia è comunemente definita come una riduzione della capacità uditiva di un soggetto. In realtà, tuttavia, questo disturbo comporta un complesso di alterazioni della fisiologia uditiva, di fattori psicologici e comportamentali, che coinvolgono anche la sfera personale e sociale di chi ne soffre.

Può presentarsi all’improvviso a causa dell’esposizione a rumori eccessivi o apparire gradualmente, durante un arco temporale prolungato, specialmente quando è legata all’età.

Grado di ipoacusia

In base all’entità della perdita uditiva, l’ipoacusia viene classificata a diversi livelli:

Ipoacusia lieve: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra 20 e 40 dB. Il parlato è percepito se si parla con un tono di voce normale ma le difficoltà sorgono quando l’interlocutore è distante dal soggetto ipoacusico o quando si parla a bassa voce.

Ipoacusia moderata: deficit caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra i 40 e 65dB. Il parlato è percepito se si parla a voce alta e la comprensione è facilitata dal poter guardare l’interlocutore mentre parla.

Ipoacusia severa: deficit caratterizzato da perdite uditive che variano dai 70 ai 90dB. Il parlato è percepito se la voce è alta e si parla vicino all’orecchio del soggetto ipoacusico. Solo i rumori ad alto volume sono percepiti.

Ipoacusia profonda: deficit caratterizzato da perdite uditive superiori ai 90 /100 dB. Il parlato non è percepito. Solo i rumori a volume molto alto sono percepiti.

Tipologia di ipoacusia

In base alla specifica alterazione della fisiologia uditiva, alla sede del sistema uditivo interessata dalla lesione e al suo grado di compromissione, riconosciamo tre diverse tipologie di ipoacusia:

L’ipoacusia neurosensoriale è la più diffusa tra le varie forme di ipoacusia. Il danno è localizzato nell’orecchio interno e può interessare o la coclea o il nervo acustico.

Le possibili cause dell’ipoacusia neurosensoriale acuta le sono malattie infettive che colpiscono l’orecchio interno come la parotite, la toxoplasmosi e la meningite, l’esposizione prolungata a rumore eccessivo, l’assunzione di determinati medicinali, intossicazioni o situazioni di stress estremo. Di solito l’ipoacusia neurosensoriale si instaura gradualmente e le persone potrebbero non accorgersi di esserne affette fino a quando non iniziano ad avere difficoltà a riconoscere il parlato e a comunicare, soprattutto nei ristoranti affollati o in altre situazioni sociali.

Interessando la coclea e il nervo acustico, l’ipoacusia neurosensoriale può comportare, tra le conseguenze, tre tipologie di distorsione della comunicazione:

  • Quantitativa: un’alterazione del volume percepito nei confronti delle voci, dei suoni e dei rumori. In presenza di questa distorsione bisogna alzare il volume della voce per essere capiti dalla persona ipoacusica.
  • Qualitativa: un’alterazione della chiarezza uditiva, cioè della comprensione del parlato. In presenza di questa distorsione bisogna scandire le parole e parlare in italiano corretto per essere capiti dalla persona ipoacusica.
  • Cronassica o temporale: un rallentamento della velocità con cui i riflessi uditivi catturano ogni singolo elemento uditivo recepito. In presenza di questa distorsione bisogna alzare il volume della voce, scandire bene le parole e favorire il labiale per essere capiti dalla persona ipoacusica.

L’ipoacusia mista presenta una componente di ipoacusia conduttiva e una di ipoacusia neurosensoriale. Il disturbo si manifesta con un danno sia all’orecchio esterno o medio, sia a quello interno, coinvolgendo sia l’apparato di trasmissione del suono sia quello di trasduzione: l’orecchio esterno non è in grado di inviare il suono all’orecchio interno in modo corretto e l’orecchio interno non è in grado di elaborare il suono da inviare al cervello.

Tra le principali cause riconducibili all’ipoacusia mista sono state riscontrate:

  • Malformazioni congenite dell’orecchio che coinvolgono orecchio esterno, medio ed interno;
  • Otosclerosi, nei casi in cui il processo infiammatorio interessa sia l’orecchio medio sia la coclea;
  • Otite cronica, nei casi in cui l’infezione si estende oltre l’orecchio medio andando ad interessare anche il labirinto.

L’ipoacusia trasmissiva è un disturbo, generalmente temporaneo, dovuto alla trasmissione fisica del suono alla coclea e si manifesta con una perdita uditiva nell’orecchio esterno (padiglione e condotto uditivo esterno) o nell’orecchio medio (membrana timpanica e catena ossiculare).

Le possibili cause dell’ipoacusia trasmissiva sono molteplici e includono infezioni dell’orecchio medio (otite media), tumori benigni (colesteatoma), perforazione del timpano, traumi e malformazioni dell’orecchio medio esterno.

Presbiacusia

La presbiacusia (ipoacusia legata all’età) è la diminuzione dell’udito per effetto dell’invecchiamento. Si tratta di un’ipoacusia neurosensoriale progressiva bilaterale, più accentuata nei confronti delle frequenze più elevate almeno inizialmente; successivamente la perdita uditiva comincia a interessare anche le frequenze medie, importanti per la comprensione del linguaggio. I pazienti a cui viene diagnosticata una presbiacusia riportano spesso una sproporzione tra la diminuzione della capacità di riconoscimento della parola e la soglia uditiva riscontrata con l’esame audiometrico.

Oltre alla riduzione della sensibilità uditiva, la presbiacusia è associata anche alla coesistenza di altre alterazioni sensoriali, comorbidità correlate all’età, ad aspetti psicologici legati all’invecchiamento, come riduzione della memoria a breve termine, riduzione dell’intellegibilità in presenza di un segnale competitivo e per la complessità del messaggio, riduzione dell’attenzione selettiva, riduzione delle capacità centrali di elaborazione e infine a declino cognitivo.

In base alla parte dell’orecchio interno che viene colpita, si distinguono 5 diverse forme di presbiacusia:

  • Presbiacusia neurale, dovuta ad alterazioni della membrana basilare e caratterizzata da una progressiva difficoltà nel distinguere le parole;
  • Presbiacusia sensoriale, caratterizzata da una degenerazione a livello cocleare;
  • Presbiacusia striale o metabolica, caratterizzata dalle alterazioni a livello della stria vascolare;
  • Presbiacusia mista, provocata da un insieme di varie degenerazioni e alterazioni che possono colpire diverse strutture dell’orecchio interno;
  • Presbiacusia indeterminata, generata da una concomitanza di fattori non riconducibili ad una causa determinata.
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